Rolfing® S.I. e danni neurologici
“Considerando l’apertura alare e la frequenza del battito delle ali rapportate al peso, è scientificamente provato che un coleottero non può volare. Poiché il coleottero non lo sa, vola lo stesso.”
Nel corso della Rolfing® Week 2012 si è svolto in Italia il primo workshop sul Training Ideomotorio rivolto ai Rolfers, mirato a fornire conoscenze e strumenti inerenti all’uso del linguaggio, della comunicazione e delle tecniche immaginative che, integrati nella pratica comune, possano incrementare l’efficacia del Rolfing S.I.®. Il workshop, ideato e condotto da Monica Canducci (Rolfer & Rolf Movement practitioner certificata con competenze ed esperienza nell’ambito della comunicazione, co-creatrice del metodo Beamish Bodymind Balancing®), si basa sulle recentissime scoperte scientifiche nel campo della neuroplasticità e delle neuroscienze in generale. Il workshop sul Training Ideomotorio è rivolto a tutti quei Rolfers che desiderano arricchire il loro lavoro con una maggiore consapevolezza del valore del linguaggio e tramite l’utilizzo di tecniche immaginative, e si rivela particolarmente utile soprattutto nel lavoro con le persone con danni al sistema nervoso e danni spinali che, dopo la riabilitazione, possono ancora beneficiare di un lavoro specifico mirato al recupero dell’equilibrio, del movimento e della coordinazione.
I Rolfers presenti al workshop hanno inoltre acquisito le basi del Beamish Bodymind Balancing® (metodo basato sul training ideomotorio in pratica, nato dall’incontro di esercizi a terra creati e adottati dal M° Philip Beamish, insegnante e personal coach dei più grandi nomi della danza a livello mondiale, con i principi e fondamenti dell’Integrazione Strutturale individuati dalla dottoressa Ida Rolf) per incrementare in sé e nel cliente il senso di equilibrio, stabilità e padronanza di sé.
Questo un piccolo estratto della testimonianza di Monica:
“Quando io e il mio primo cliente tetraplegico (un giovane con una lesione spinale tra c6 e c7 conseguita 15 anni prima) abbiamo iniziato a lavorare insieme, fortunatamente non sapevamo che stavamo accingendoci a compiere un lavoro rispetto al quale, se avessimo consultato un medico specialista, ci saremmo sentiti dire che era impossibile ottenere un risultato. Di fatto, dopo aver ottenuto il risultato agognato (una notevole riacquisita sensibilità e capacità di gestire l’equilibrio di tronco e bacino da parte del cliente), abbiamo consultato non uno ma due medici specialisti i quali, molto stupiti, constatando invece la “possibilità” di compiere l’“impossibile”, hanno convenuto con noi che molto probabilmente con il lavoro svolto avevamo fatto sì che il cervello del mio cliente si “rimappasse” in modo tale da consentirgli quanto i preesistenti e “normali” collegamenti tra cervello e periferia non gli permettevano di fare.
Da quel momento mi sono dedicata ad altri recuperi “impossibili”, ottenendo risultati probabilmente imputabili alla neuroplasticità, alla funzione dei neuroni mirror, alla capacità del cervello di funzionare – quando si immagina di agire o di sperimentare un’emozione o uno stato – in modo analogo a quando si agisce o si sperimenta realmente quello stato. ”
I Rolfers italiani che hanno seguito questo training ideomotorio sono: Rita Balestri (Roma), Alessia Di Noia (Roma), Lucia Isabella Grazioli (Brescia), Miita Mazzali Fulgenzi(Roma e Manfredonia, prov di Foggia), Daniela Risser (Roma e Cetona, prov di Siena) e Barbara Valaguzza (Monza e Aosta). Di lingua italiana, residente in Svizzera: Pascal Di Lauro (Lugano)
Link utili:
http://www.rolfing-italia.it (sito di Miita Mazzali Fulgenzi)